"COME ARRIVARE"
Nuovi aggiornamenti
Nel centenario della sua fondazione la questione della sua raggiungibilità con il trasporto pubblico, fondamentale per il suo stesso fondatore Erminio Sipari, non può continuare ad essere elusa, soprattutto in tempi di crisi climatica e transizione ecologica.
Link a interessanti documenti in fondo pagina.
La questione della raggiungibilità dei Parchi Naturali mediante il trasporto pubblico non è estranea alle finalità ecologiche e di tutela della natura dei Parchi stessi.
I Parchi naturali svizzeri, contrariamente a quelli italiano, ne sono consapevoli e responsabilmente si sono posti il problema già da alcuni anni:
"Le attività ricreative nella natura godono di una crescente popolarità in Svizzera. Alcuni luoghi vicini alla natura sono letteralmente travolti dal traffico, per cui è evidente la necessità di agire. I parchi naturali, in particolare, si trovano di fronte a sfide in termini di mobilità. Come possono preservare i paesaggi naturali e culturali e allo stesso tempo creare valore aggiunto per i turisti ed essere facilmente accessibili per i turisti e gli amanti della natura? Diversi parchi naturali svizzeri affrontano quindi attivamente il tema della mobilità e attuano misure concrete."
Coerentemente ecco come si presenta dal proprio sito istituzionale il Parco Nazionale Svizzero (PNS) alla voce "COME ARRIVARE"
Cliccate sull'immagine per aprire il sito-
Come potete constatare nel sito istituzionale le esplicite indicazioni stradali sono del tutto assenti e i vari link della pagina conducono esclusivamente a servizi di trasporto pubblico con l'ulteriore avvertenza che i posti disponibili per i parcheggi delle auto sono limitati.
Ecco invece come alla stessa voce si presenta il PNALM:
Nel caso italiano abbondano in primo piano le indicazioni stradali. Seguono poi in secondo ordine quelle sul trasporto pubblico. L'immagine del Pullman dei Parchi è solo una foglia di fico, in realtà un servizio molto episodico e stentato, privo di sovvenzioni regionali.
Il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise vanta più di un milione di visitatori l'anno mentre il Parco Nazionale Svizzero (PNS) ne accredita solo 150 000.
L'idea tsa+card è già realtà nel pns
Ecco infatti le offerte speciali per i turisti senz'auto che usufruiscono del trasporto pubblico:
LA RAGGIUNGIBILITà DEL PNS E DEL PNALM
A titolo di confronto consideriamo due località dei rispettivi Parchi Naturali partendo dalle rispettive capitali:
Biosfera Val Müstair (PNS)
Pescasseroli (Pnalm)
NOTA: Le immagini delle località, nei due seguenti link, corrispondono alle fermate dei servizi bus rispettivamente dell'Autopostale e della Tua.
Da notare la completezza delle informazioni corredata degli orari nella fermata dell'Autopostale 811 alla quale fa da desolante riscontro la completa assenza di orari e indicazioni della fermata Tua a Pescasseroli in una costante che si ripete su tutta la linea
BERNA → BIOSFERA VAL MÜSTAIR ►KM 327
Come si può facilmente verificare dai risultati di Google i tempi di viaggio con il trasporto pubblico sono mediamente inferiori rispetto al viaggio in auto e inoltre le soluzioni offerte sono a cadenzamento orario.
Il portale online delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS) è in grado di trovare e offrire tutte le soluzioni intermodali (treno+bus) con un unico biglietto online comprensivo del bus 811 dell'Autopostale fino alla destinazione finale:
NOTA: il percorso fra Berna e la Biosfera di Val Müstair, e viceversa, si mantiene a cadenzamento orario con tutte le opportune e ottimali coincidenze perché in tale modalità è offerto sia nel percorso ferroviario tra Berna e Zernez, che nel percorso dell'Autopostale tra Zernez e Malles.
ROMA → PESCASSEROLI ►KM 158
Nonostante la distanza più che dimezzata rispetto al caso svizzero, né Google né tanto meno il portale online di Trenitalia sono in grado di trovare soluzioni valide. Google resta muto così come Trenitalia, la quale non offre nessuna soluzione intermodale.
Da notare come oltre alle pochissime soluzioni offerte dal trasporto pubblico anche i tempo di viaggio si allungano notevolmente rispetto all'auto.
L'INTEGRAZIONE MODALE E TARIFFARIA
Degno di nota è poi il fatto che in Svizzera, grazie a una reale integrazione modale e tariffaria estesa a tutto il territorio nazionale, il costo di un viaggio al quale corrisponde sempre un unico biglietto, è indipendente dai vettori di trasporto utilizzati e di conseguenza il prezzo è unico.
Nal caso italiano invece, tra Roma e Avezzano, dove concorrono diverse aziende di trasporto i prezzi variano notevolmente: si va dai 7,5 euro di Trenitalia ai 10 sui bus della Linea Roma per arrivare fino agli 11 euro di PRONTOBUS, il tutto poi senza un minimo accordo di integrazione modale con i bus Tua per raggiungere il Parco Nazionale.
Un'altra cosa da osservare è che il portale online delle FFS è in grado di offrire soluzioni anche tra Roma e la Biosfera di Val Müstair ovviamente comprese di bus, mentre Trenitalia nell'evidenza della sua scarsa vocazione intermodale non è in grado di trovarle e tanto meno offrirle neanche sul territorio italiano.
Mobilità locale interna ai parchi
In entrambi i casi la destinazione svizzera e quella italiana sono raggiunte da servizi locali di bus aventi i seguenti capilinea:
- PNS: BUS AUTOPOSTALE 811►ZERNEZ ↔ MALLES (in territorio italiano)
- PNALM: BUS TUA ►AVEZZANO ↔ CASTEL DI SANGRO
Da Gmaps:
In quest'altro non troverete assolutamente nulla
Dai rispettivi siti delle aziende di trasporto :
Le poche corse dei servizi TUA (5 in tutto nei giorni feriali e una sola nei giorni festivi) sono del tutto imparagonabili al cadenzamento orario e al trasporto bici offerto dai servizi dell'Autopostale anche nei festivi. Imparagonabili anche i servizi di informazione e di bigliettazione sempre possibile anche a bordo senza problemi di moneta spicciola, contrariamente al caso italiano della TUA.
Il portale online delle Ferrovie Federali Svizzere è in grado senza problemi di trovare soluzioni di soli servizi bus, come per esempio quelle dell'Autopostale tra Malles e la Biosfera Val Müstair con possibilità di acquistarne i biglietti. Sarebbe come immaginarsi di poter fare i biglietti Tua sul portale di Trenitalia.
Imprevisti o lavori di qualsiasi genere vengono puntualmente notificati, come nella seguente immagine dove si avverte dello spostamento della fermata
Una indagine condotta nel 2012 stimava al 32,1 % i turisti che, soggiornanti presso le strutture ricettive del Parco Nazionale Svizzero, facevano esclusivo utilizzo del trasporto pubblico sia in riferimento al viaggio A/R che ovviamente negli spostamenti interni. Non potremmo di certo immaginare una analoga ricerca nel PNALM, ma dalle informazioni ottenute dagli albergatori tale quota non sembra superare l'1 %.
Il confine fra l'Italia e la Svizzera è anche il confine fra due diverse idee sulle politiche della mobilità e dell'ambiente.
Ecco dei dati sui quali riflettere:
Alcuni dati a confronto |
Tasso di motorizzazione per mille abitanti (2020) |
Posizione nel mondo per Qualità della vita (2022) | Km annuali percorsi con la ferrovia per abitante (2015) | Indice del Potere di Acquisto (2022) |
SVIZZERA | 541 | 1 | 2277 | 118,44 |
ITALIA |
668 (primi in Europa) |
36 | 666 | 61,74 |
Con il nostro tasso di motorizzazione la Svizzera si ritroverebbe con oltre un milione di auto in più sulle sue strade, mentre l'Italia a parità del tasso di motorizzazione svizzero vedrebbe ridursi il suo parco auto circolante di oltre 7 milioni e mezzo di unità.
Emblematica e scandalosa l'inesistenza di un servizio di trasporto pubblico fra Villetta Barrea e Scanno, uno dei borghi perimetrali del Parco. La distanza fra i due borghi ad alto valore turistico è di soli 27 km, ma evidentemente secondo le illuminate strategie turistiche regionali tali possibilità di visita sono appannaggio dei soli turisti motorizzati.
Riguardo alla palese inefficienza del trasporto pubblico sul caso italiano qui evidenziato ribadisco, onde evitare equivoci, che le responsabilità non sono certo da attribuire singolarmente all'Ente Parco, a Trenitalia o ai servizi bus, ma all'insieme di politiche statali e regionali molto lontane dall'idea di un trasporto pubblico come asse portante della mobilità.
PARCO "EMOZIONALE" D'ABRUZZO LAZIO E MOLISE
Un'altra opportunità che non viene colta:
ma non in questo modo
Si, ministro Cingolani, lei ha proprio ragione.
La scadenza al 2035 per le auto fossili và ripensata, è troppo prematura. Peccato che i verdi svizzeri, utopici e non realisti come lei, la pensino esattamente al contrario proponendone l'anticipo al 2025.
conclusioni
I turisti che portano veri benefici al Parco e alle comunità raccolte nei suoi prestigiosi borghi non sono quelli alla mordi e fuggi del tipo ferragostano che spesso con le loro invasioni di auto si limitano al solo barbecue, ma sono invece quelli che senz'auto raggiungono le strutture ricettive avvalendosi del trasporto pubblico. Non aggiungono CO2 all'atmosfera, non contribuiscono all'occupazione di suolo pubblico, all'incidentalità stradale, al traffico e all'inquinamento, senz'altro meriterebbero l'esenzione dalla tassa di soggiorno.
Questi turisti sono anche quelli più propensi a spendere negli esercizi commerciali, nell'artigianato, nei prodotti locali evitando le spese per carburanti, pedaggi autostradali, parcheggi, ecc. Ciò avviene in misura maggiore proprio per i turisti che non posseggono l'auto, come dimostra l'esperienza svizzera, in quanto possiedono mediamente una maggiore capacità di spesa per viaggi, svago e cultura, sono infatti quelli che paradossalmente viaggiano di più, ecco perché sarebbe estremamente importante e lungimirante intercettare questo target.
La scusa che tale tipo di turismo sia improponibile per la carenza di un adeguato e ottimale trasporto pubblico nella complicità tutta italiana di affidarsi esclusivamente alla propria auto non regge perché non fa che riproporre acriticamente e supinamente l'attuale modello che raggiunge il suo insostenibile apice a ferragosto con l'invasione di auto, mascherando una reale mancanza di volontà nel cercare di cambiare gradualmente le cose.
Se fossimo semplicemente in grado di copiare gli esempi del Canada e della Svizzera, a noi confinante, le ricadute sul Parco "Emozionale" e sulle comunità al suo interno sarebbero senz'altro positive nel quadro di un turismo sostenibile, e perfettamente in linea con le finalità di tutela della natura del Parco stesso.
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