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Parchi Nazionali e trasporto pubblico

Una ricerca del 2004 su FERROVIE, TERRITORIO E SISTEMA DI GREENWAYS riguardante 22 Parchi nazionali

►Erminio Sipari e il suo progetto per una ferrovia turistica fra Avezzano e Castel di Sangro al servizio del Parco

►I Parchi Naturali svizzeri ripensano la mobilità

TRA I DUE MARI

La linea ferroviaria Roma-Pescara nei progetti di raddoppio e velocizzazione

Parchi Naturali per la Salute Pubblica

In Canada i medici possono prescrivere i parchi naturali come medicina

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Rapporto viaggio-studio sul trasporto pubblico elvetico (27-29 settembre 2020) di Giorgio Boiani
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TURISMO  MOBILITÀ  TRASPORTO PUBBLICO


parchi nazionali e trasporto pubblico

Un estratto dal paragrafo 1.1.5:

"La ricerca ha riguardato i 22 Parchi Nazionali, i quali hanno una media stimata di oltre 15 milioni di visitatori ogni anno (circa il 50% dei visitatori stimati per l’intero sistema nazionale delle aree protette). I territori compresi nel sistema dei parchi riguardano ben 45 province, circa 600 comuni e un centinaio di comunità montane. La superficie è di circa un milione e mezzo di ettari. E’ perciò evidente che il sistema della mobilità (reti, infrastrutture, flussi) non è un elemento secondario o settoriale nell’ambito dei Parchi Nazionali. Nel bel volume che presenta questo studio, Michele Candotti, segretario generale del WWF Italia, e Dario Ursini, amministratore delegato di Isfort, constatano il vuoto conoscitivo sul tema della 22 Id., pag. 6. 23 WWF, ISFORT, “Mobilità e parchi nazionali. Ipotesi innovative per una mobilità sostenibile a servizio del turismo”, Roma, 2003 R581 63 mobilità in quella “porzione preziosa e rilevante del territorio italiano rappresentata dai Parchi Nazionali” (così Ursini). E affermano che proprio i Parchi Nazionali “possono essere un importante laboratorio di sperimentazione per la crescita di sistemi di mobilità maggiormente sensibili all’obiettivo di ridurre i costi esterni prodotti dai mezzi di trasporto”.24 Il WWF aveva già monitorato i Parchi Nazionali e le Aree Protette nel 2001 ed erano emersi con chiarezza alcuni elementi critici. In particolare:

la carenza di un adeguato trasporto pubblico nelle aree protette;

la distanza delle stazioni ferroviarie dai punti di accesso alle aree stess;

e gli effetti negativi sull’ambiente dovuti all’aumento di traffico veicolare nei mesi di grande affluenza."

Tra i due mari: la linea ferroviaria Roma-Pescara

Progetti di velocizzazione

Estratto dai progetti ferroviari delle FS italiane sul raddoppio della linea

Roma-Pescara:

"Dalle analisi sul tessuto sociale e territoriale emerge che il contesto di riferimento necessita di essere supportato da uno sviluppo del sistema trasportistico regionale in tutte le sue componenti principali, in termini di performance e di connessioni intermodali, così da valorizzare le potenzialità territoriali e sociali che ancora risultano inespresse anche a causa delle carenze infrastrutturali." ... "Il Progetto, analizzato in sinergia con gli altri interventi previsti sulla linea Roma-Pescara, assume una rilevanza strategica nella definizione di un nuovo e più efficiente sistema di mobilità integrata e sostenibile, in quanto permetterà il miglioramento dei collegamenti ferroviari intraregionali in termini di accessibilità e offerta dei servizi di trasporto intermodale, incentivando, altresì, la fruibilità turistica sostenibile dei territori interessati e supportando nuove dinamiche di sviluppo correlate."

In riferimento ai rilievi sollevati dal sindaco di Manoppello, al precedente link, uno ci sembra del tutto strumentale e insostenibile:

“Sui lotti 1 e 2 sono tantissime le criticità riscontrate – ha ricordato De Luca – basta pensare che il progetto Rfi lambisce una centrale del gas."  Si tratta dell'impianto Alanno Gas in provincia di Pescara.

Le centrali a gas vanno chiuse e demolite, mentre le ferrovie vanno aperte e costruite.


parchi naturali per la salute pubblica

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Tutta la storia gloriosa e ingloriosa delle ferrovie sangritane
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