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Il valore della Roma-Giardinetti

La ferrotranvia Roma-Giardinetti deve essere non solo mantenuta, ma prolungata e migliorata.

Dove c'è il ferro su propria sede certamente non vi passa la gomma, né pubblica, né privata. Solo infrastrutture di questo tipo possono efficacemente arginare e ridurre la gomma.

I cittadini, la Regione e il Comune, al di là di conflitti politici e problemi giuridico-amministrativi, hanno insieme la massima corresponsabilità nell'evitare il ripetersi dei riconosciuti errori del passato quali la soppressione delle tranvie dei Castelli o della ferrovia Roma-Fiuggi-Alatri. In un ambito di rilevanza nazionale ricordiamo la soppressione della Ferrovia delle Dolomiti (che guarda caso la regione Veneto vuole ripristinare con una ferrovia già in avanzata fase di progettazione).

Il ritornello della sua inutile sovrapposizione alla metro C, l'unica opera sulla quale alcuni vorrebbero esclusivamente puntare, è funzionale all'eterno dominio dell'automobile, ad un'urbanistica che ritiene di risolvere il problema della mobilità con qualche linea di metropolitana sottoterra lasciando indisturbato il traffico veicolare di superficie, due piani separati per due mobilità alternative non integrate.

Al contrario penso che una moderna e autorevole urbanistica, correlata e finalizzata alla vivibilità e alla sostenibilità, dovrebbe accompagnare e affiancare la progettazione delle metropolitane a progetti di pedonalizzazione, linee tranviarie o ferrotranviarie (come appunto la Roma-Giardinetti), filobus, corsie preferenziali, punti di scambio metro- TPL di superficie, in un complessivo ridisegno delle città e dei loro hinterland che dovrà passare da una progettazione in funzione dell'automobile ad una in funzione del cittadino.

Pertanto l'inossidabile Roma-Giardinetti non solo è funzionale alla metro C e viceversa rafforzando l'effetto rete, ma resta lì a rappresentare con quello che se ne vorrà fare la linea di demarcazione fra differenti visioni di mobilità.

 

Tra i progetti di sviluppo, oltre Giardinetti, trovo molto interessante il prolungamento dall'Anagnina fino a Ciampino (in sostituzione del bus Atac 515) che consentirebbe alle FS dei Castelli Romani collegamenti più rapidi e diretti con tutto il quadrante Est della città bypassando Termini. Quando un sogno sono in tanti a farlo è più facile che si realizzi, pertanto mi auguro che i cittadini sostengano questi progetti per evitare che restino solo sogni e utopie come la realizzazione di una ferrovia a scartamento ridotto sul modello della Trento-Marilleva tra Avezzano e Pescasseroli, ma che purtroppo sono il solo a sognare.

Aggiungo e ripropongo, in vista di una riapertura della Roma-Giardinetti sul tratto sospeso, la mia proposta di affiancare a Parco di Centocelle le due banchine per entrambe le direzioni di marcia, offrendo un più agevole scambio con la metro C. A vista la cosa mi sembra possibile considerando che affiancamenti delle due banchine sono già presenti in altre fermate della linea con spazi ancor più ridotti.

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