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Parco Nazionale Svizzero e Parco Nazionale d'Abruzzo in un semplice confronto di raggiungibilità con il trasporto pubblico

Si consiglia l'utilizzo del computer per meglio apprezzare le funzionalità offerte dai link a Gmaps.

I valori ecologici e di tutela ambientale di un Parco Naturale, regionale o nazionale, non possono trovare come migliore complemento quello della mobilità sostenibile. sia al suo interno che nella raggiungibilità dello stesso in piena coerenza con le finalità istitutive di tutti i parchi naturali.

Una politica dei trasporti attenta, sensibile e coerente non può estraniarsi da questi impegni.  

Ecco pertanto un semplice confronto sulla raggiungibilità con il trasporto pubblico tra il Parco Nazionale Svizzero e il Parco Nazionale d'Abruzzo partendo in entrambi i casi proprio da Roma. Inutile aggiungere che stiamo confrontando un percorso di 750 km stradali con un percorso di soli 159 km.

Andiamo adesso a un confronto più raffinato fra la eco raggiungibilità dei due parchi, e spostamenti al loro interno, in riferimento a un cittadino delle rispettive capitali: Roma e Berna. Prendiamo come riferimenti di destinazione Val Müstair nel caso svizzero e Villetta Barrea nel caso italiano. Come si nota la distanza (km 332) tra la capitale svizzera e la destinazione presa a riferimento è esattamente il doppio rispetto al caso italiano (km 166).

Intanto osserviamo come i servizi ferroviari, nel caso svizzero, arrivino fino in prossimità del Parco se non al suo interno come nel caso di Scuol e Zernez serviti dalla ferrovia retica (quel bistrattato scartamento ridotto, lo stesso che Sipari proponeva tra Avezzano e Castel di Sangro) riducendo di conseguenza i tempi e i percorsi dei servizi bus nel quadro di una eccellente integrazione modale. 

Possiamo poi paragonare il collegamento stradale fra Zernez e Val Müstair al collegamento stradale fra Avezzano e Villetta Barrea per un confronto sull'intero percorso con il trasporto pubblico, dalle rispettive capitali ai parchi naturali presi in considerazione. Mentre per un confronto più interno ai parchi e cioè sui collegamenti fra i paesi al suo interno possiamo prendere come riferimenti Zernez-Val Müstair nel caso svizzero (km 35,4) e Bisegna-Villetta Barrea nel caso italiano (km 32,7).

Qui intanto confrontiamo i percorsi completi dalle capitali ai luoghi di destinazione nei parchi (Val Müstair nel caso svizzero e Villetta Barrea nel caso italiano):

Qui il semplice confronto ferroviario dalle capitali a un punto di scambio modale con i bus, tenendo sempre a mente che la distanza nel caso svizzero (con due cambi) è quasi tripla di quella del caso italiano:

Un'altra non secondaria differenza tra i due percorsi in esame sta nel fatto che il cittadino bernese, pur con una distanza doppia da affrontare rispetto al caso italiano, non trova alcuna difficoltà nel viaggio con la bici al seguito, ancor più facilitato dalla prevalenza della modalità ferroviaria e dal conseguente breve percorso con l'AutoPostale da Zernez a destinazione, abilitato al trasporto bici. Niente di paragonabile al caso italiano dove anzi nel lungo tratto in bus tra Avezzano e Villetta Barrea, di ben 75 km, non è ufficialmente prevista nessuna possibilità di trasporto della bici al seguito.

Veniamo ora al confronto finale e conclusivo sulla reale raggiungibilità dei due parchi con il trasporto pubblico, soprattutto considerando la facilità di trovare coincidenze e acquistare biglietti (tenendo presente che nel caso svizzero il percorso è pari al doppio di quello italiano):

 

SVIZZERA:

Sulla biglietteria Arcobaleno digitate Berna come luogo di partenza e Val Müstair come destinazione, o qualunque altra destinazione tra Zernez e Val Müstair (la "ü" con alt+129, ma va bene anche la semplice u), e vedrete comparire come per incanto tutte le soluzioni comprensive delle coincidenze e acquistabili con un unico biglietto!

 

ITALIA:

Niente da fare, tra Roma e Villetta Barrea qualcosa del genere è assolutamente impensabile e impossibile, QUESTA È LA VERA DIFFERENZA!

Tra Sangritana e TUA, pur appartenendo allo stesso gruppo, non vi è alcuna integrazione, né tanto meno tra Trenitalia e quest'ultime, se non frutto del puro caso. Armandosi di santa pazienza occorre fare ricerche su tutti e tre i portali (Trenitalia, TUA, Sangritana) cercando le soluzioni possibili e nel caso della Sangritana con risultati addirittura errati tra Roma e Avezzano e impossibili coincidenze con la TUA come già detto.

 

Ma adesso preparatevi al colpo di scena finale!

 

Siete pronti?

 

Bene, sempre sulla biglietteria online di Arcobaleno provate ora a digitare

l'intero viaggio fino a Val Müstair, nel Parco Nazionale Svizzero,

ma questa volta partendo proprio da Roma,

quindi da Roma a Val Müstair.

Sorpresi?

 

Naturalmente un cittadino di Berna non può fare altrettanto

nei confronti del nostro Parco Nazionale d'Abruzzo.

Le risorse turistiche del nostro Bel Paese non hanno

la stessa facilità di essere raggiunte alla pari di quelle svizzere.

E poi ci reputiamo un paese turistico?

Da Roma a Val Müstair SI (km 750)

Da Roma a Villetta Barrea NO (km 166)

CONCLUSIONI:

Sembra incredibile, ma quello che è possibile fare da Roma fino ad una destinazione del Parco Nazionale Svizzero, ad oltre 750 chilometri di distanza, pare non sia altrettanto possibile per una distanza notevolmente inferiore tra Roma e il Parco Nazionale d'Abruzzo.

Se nell'Italia centrale. avessimo la stessa efficienza del trasporto pubblico svizzero, con le stesse dotazioni ferroviarie e stesso livello di integrazione modale e tariffaria, i tempi di percorrenza sull'intero percorso tra Roma e Villetta Barrea si ridurrebbero a sole 2 ore e mezza circa o anche meno, senza contare l'estrema facilità di reperire biglietti e trovare valide coincidenze modali.

Qui di seguito il confronto delle possibilità di spostamento con il trasporto pubblico all'interno dei parchi. Notate come nella mappa di Gmaps del caso svizzero spostando il cursore lungo un qualunque punto della strada percorsa dal bus si trovino sempre delle efficaci e frequenti soluzioni di trasporto pubblico.

Da computer fate così: annullate la destinazione poi tenendo premuto il tasto sinistro del mouse scorrete lungo la strada percorsa dal bus, vi appariranno sempre le soluzioni con i tempi e gli orari.

Inutile fare una analoga prova tra Bisegna e Barrea del caso italiano, anzi diciamo che il confronto oltre che improponibile è anche VERGOGNOSO!

In questo ulteriore confronto osservate come il sito del Parco Svizzero invita in piena eco-coerenza all'utilizzo di treni e mezzi pubblici nelle indicazioni di "Come arrivare", mentre nulla di tutto ciò è presente nel sito del Parco nostrano. Inoltre la facilità di trovare i mezzi pubblici utili al nostro viaggio e la chiarezza ed esattezza delle informazioni è assolutamente imparagonabile tra i due siti.

Ancora un altro confronto nei livelli di trasporto pubblico fra l'Engadina che comprende il Parco Nazionale Svizzero e la regione Abruzzo. Questa volta il confronto è istituzionale fra il portale Svizzero dei trasporti e quello regionale abruzzese.

All'immagine-quadro della rete dei collegamenti pubblici dell'Engadina non corrisponde NULLA a livello di immagine del trasporto pubblico della regione Abruzzo o parte di essa.


Un confronto fra siti istituzionali

L'accento in questo caso è posto sui collegamenti ferroviari

Qui invece la mobilità è intesa ad una sola dimensione: la gomma!


PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO LAZIO E MOLISE, una proposta di TsA

 Perché non istituire, come anche nei progetti del fondatore del Parco Erminio Sipari, un punto di scambio modale nella stazione ferroviaria di Pescina fra i treni della Roma-Pescara e servizi bus navetta in direzione di Castel di Sangro? Si ridurrebbero sensibilmente i tempi e il percorso degli attuali servizi bus dall'attuale ma fatiscente scambio modale di Avezzano. Inoltre sarebbe un significativo passo in direzione di una integrazione modale, al fine di rendere il trasporto pubblico una validissima eco alternativa al trasporto privato, come negli esempi svizzeri.

 

Molti sostengono che il Parco Nazionale d'Abruzzo, come i tanti altri parchi naturali, non debbano essere raggiunti da ferrovie per meglio proteggerli e tutelarli da un turismo di massa e da invasive e impattanti infrastrutture.

Nulla di più sbagliato! Frutto infatti di una mentalità arretrata e di scarsa informazione. Numerosi gli studi che confermano esattamente il contrario di queste purtroppo diffuse ma errate opinioni. I parchi naturali vanno invece supportati da sistemi di mobilità sostenibile, come quella ferroviaria, proprio per maggiore coerenza con le loro finalità ecologiche.

Un estratto dal paragrafo 1.1.5:

"La ricerca ha riguardato i 22 Parchi Nazionali, i quali hanno una media stimata di oltre 15 milioni di visitatori ogni anno (circa il 50% dei visitatori stimati per l’intero sistema nazionale delle aree protette). I territori compresi nel sistema dei parchi riguardano ben 45 province, circa 600 comuni e un centinaio di comunità montane. La superficie è di circa un milione e mezzo di ettari. E’ perciò evidente che il sistema della mobilità (reti, infrastrutture, flussi) non è un elemento secondario o settoriale nell’ambito dei Parchi Nazionali. Nel bel volume che presenta questo studio, Michele Candotti, segretario generale del WWF Italia, e Dario Ursini, amministratore delegato di Isfort, constatano il vuoto conoscitivo sul tema della 22 Id., pag. 6. 23 WWF, ISFORT, “Mobilità e parchi nazionali. Ipotesi innovative per una mobilità sostenibile a servizio del turismo”, Roma, 2003 R581 63 mobilità in quella “porzione preziosa e rilevante del territorio italiano rappresentata dai Parchi Nazionali” (così Ursini). E affermano che proprio i Parchi Nazionali “possono essere un importante laboratorio di sperimentazione per la crescita di sistemi di mobilità maggiormente sensibili all’obiettivo di ridurre i costi esterni prodotti dai mezzi di trasporto”.24 Il WWF aveva già monitorato i Parchi Nazionali e le Aree Protette nel 2001 ed erano emersi con chiarezza alcuni elementi critici. In particolare:

la carenza di un adeguato trasporto pubblico nelle aree protette;

la distanza delle stazioni ferroviarie dai punti di accesso alle aree stess;

e gli effetti negativi sull’ambiente dovuti all’aumento di traffico veicolare nei mesi di grande affluenza."

L'idea peregrina di una ferrovia, anche a scartamento ridotto sul modello delle ferrovie retiche svizzere o della nostrana Trento-Malé-Mezzana che unisca Avezzano a Castel di Sangro attraversando il Parco Nazionale non appartiene solo al sognatore TsA, ma anche ad altri sognatori, anzi il progetto era stato studiato e proposto (dal fondatore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Erminio Sipari) fin dagli inizi del secolo scorso, proprio nello stesso periodo storico in cui (sciaguratamente) si scelse l'auto a modello dominante della mobilità e anziché costruire nuove ferrovie si cominciò a smantellarne alcune di quelle esistenti.

TsA vorrebbe ripartire da quel sogno, un progetto ferroviario che oggi manifesterebbe ancor più di ieri tutta la sua attualità e opportunità.

"Il punto debole di tutte le ferrovie progettate in Abruzzo è la scarsezza del traffico. Questa ferrovia Avezzano-Alfedena non ha quindi maggiori speranze di quelle che abbiano tutte le sue consorelle d'Abruzzo. Però non è detto che la ferrovia dovrebbe costruirsi per intero nel secolo presente; dal punto di vista del Parco basterebbe costruire il primo tratto, e cioè Avezzano-Opi. Infatti non potendo tale ferrovia trovar favore a causa della scarsezza del traffico, essa può essere annoverata solo tra le probabili future ferrovie turistiche. I treni della neve, i treni estivi del dopolavoro, potrebbero portare nella zona boscosa tra Pescasseroli e Villetta (Barrea) masse di gitanti in ragione di 700 o anche 800 persone per treno. Tre treni speciali susseguentesi potrebbero scaricare nel Parco 2500 persone al mattino, e riportarle nella notte a Roma. La durata di percorrenza, non soffermando in alcuna stazione intermedia, salvo Avezzano, sarebbe esattamente di tre ore da Roma ad Opi, col vantaggio che i gitanti non dovrebbero mai uscire dal treno, riscaldato d'inverno. Ove ciò si avverasse si giungerebbe più presto ad Opi, che non a Roccaraso." (Erminio Sipari)

Tutti i documenti su Erminio Sipari e il suo progetto ferroviario tra Avezzano e Castel di Sangro potete trovarli sulla pagina DOCUMENTI sezione Turismo e mobilità

Ringrazio Carlo Severini per la collaborazione e fornitura di materiali documentativi.

robluf

Aggiornato il 5/7/2020

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