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Una riflessione di fine anno senza alcuna pretesa filosofica

La Natura nel corso della sua lunghissima evoluzione ha sempre operato inconsapevolmente, priva di autocoscienza.

Come mai allora una volta raggiunta la sua forma autocosciente e responsabile, espressa dall'uomo, anziché proseguire nel cammino evolutivo che le aveva sempre consentito un perfetto equilibrio ecologico fra tutte le specie viventi e il pianeta... intraprende la strada autodistruttiva?

Come ci spieghiamo che nella sua forma inconsapevole e non responsabile ha creato e sviluppato la vita fino all'uomo, e continua a farlo nella nostra naturale riproduzione, quando invece raggiunta la consapevolezza di se stessa attraverso il suo prodotto più evoluto... si autodistrugge?

L'esperimento di autocoscienza è fallito?

La teoria di Gaia cioè della Terra che si sbarazzerà di noi e proseguirà il suo cammino con la natura non mi convince: noi non siamo separati dalla natura, non siamo Altro da essa, ne siamo anzi la massima espressione in quanto autocoscienti!

Qual'è allora il senso della vita?

Credo che la risposta stia nella sfida finale: sarà proprio la nostra coscienza e responsabilità che dovrà trovare le vie per consentire alla specie umana di vivere in equilibrio sul pianeta. Un obiettivo che richiederà il meglio di noi stessi passando per le porte della giustizia e dell'equità in una nostra ulteriore evoluzione cosciente. Nel tempo che ci è concesso ognuno farà la sua parte.

In fondo il super-connesso cervello dell'uomo bionico a cosa servirà se non sarà connesso anche con la Terra?

 

Auguri a tutti!

Un'altra considerazione: LA BELLEZZA!

 

La Natura accanto alla crudeltà della catena alimentare ha saputo creare la Bellezza pur non avendone coscienza e senza alcun osservatore in grado di percepirla.

L'osservatore in grado di percepirla finalmente è arrivato con l'arrivo dell'uomo che oltre a percepire la bellezza del mondo e della vita ha potuto apprezzarne anche la propria nelle capacità di creare e sviluppare amore, giustizia, arti, musica, poesia, scienza e umorismo.

Una bellezza che però viene spesso calpestata e distrutta dall'uomo stesso quando sprigiona orrori enormemente più grandi e più crudeli della catena alimentare, in un crescendo senza limiti, senza alcuna necessità: guerre, genocidi, ingiustizie, fanatismi, città spettrali ricoperte da coltri di smog o dalle macerie di una guerra, insomma quanto di più lontano dalla Bellezza!

Per cui eccoci tornare all'interrogativo precedente: Perché la natura quando raggiunto un livello autocosciente e consapevole, ma anche libero e responsabile, amplifica gli orrori allontanandosi dalla bellezza?

Perché nella nostra libertà non riusciamo a costruire giardini profumati di bellezza? Siamo sempre capaci di calcolare tutte le conseguenze delle nostre azioni? Anche se trattasi della semplice scelta tra il trasporto pubblico e quello privato in occasione delle feste di fine anno?

 

Auguri di Buon anno a tutti, per un nuovo anno più ecologico e sostenibile che ci porti bellezza.

Roma 31/12/18

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