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Nella terra di Mordor

Castel Gandolfo, il borgo più bello del Lazio e uno dei più belli d'Italia, servito da una storica ferrovia ritenuta la più panoramica dei Castelli Romani, è privo di un servizio navetta fra la stazione ferroviaria e il centro storico restando separati da un dislivello di 37 metri che un percorso pedonale, non per tutti accessibile, affronta in salita.

 

La trasmissione di Rai3 "I borghi più belli d'Italia 2017" ha premiato Castel Gandolfo tra i primi dieci in classifica ignorando però del tutto, pur svolgendo un servizio di pubblica informazione, il problema della sua irraggiungibilità con il Trasporto Pubblico (questo sconosciuto!) per molti anziani o disabili con ridotte capacità motorie.

 

La mia stessa iniziativa dei "Ristoranti senz'auto" non riceve il sostegno sperato né da parte degli amici o parenti, né tanto meno dalle istituzioni, comuni, circoli anziani, anzi quest'ultimi pare che preferiscano decisamente l'auto. Qualche meritorio ristorante ha comunque manifestato un apprezzamento e interesse per l'iniziativa nell'attesa anche di un suo sviluppo.

 

Macron ha detto recentemente a Parigi che stiamo perdendo la battaglia sui cambiamenti climatici e paradossalmente, mentre lo diceva, si creava nella città un traffico veicolare, indotto dall'evento, di 552 km di fila.

 

A Roma, altro tassello, la riapertura della stazione ferroviaria di Vigna Clara nel percorso dell'anello ferroviario, resta sospesa per un ricorso di alcuni cittadini residenti a motivo dell'inquinamento acustico, mentre nessun ostacolo si è frapposto alla costruzione di un distributore di carburanti a Tor Bella Monaca che con i suoi compressori di gpl e metano provoca lo stesso problema aggiungendo anche la dispersione di gas a danno di alcuni residenti colpiti nel bene della prima casa. C'è da osservare che l'opera a sostegno del trasporto pubblico, e quindi sostenibile, trova ostacoli nella realizzazione mentre quella in funzione del trasporto privato, e quindi insostenibile, non trova ostacoli.

 

Secondo il rapporto Ispra 2017 sulla qualità dell'aria, il PM10 ha superato i limiti in molte città italiane, il primato va a Torino, città simbolo dell'automobile, con 103 sforamenti annui.

 

Credo che quel poco che ho elencato possa essere visto come le tessere di un unico mosaico che rappresenta nel suo insieme la nostra incapacità di fronteggiare i cambiamenti climatici, incapacità a creare sostenibilità a partire dall'incapacità di sostituire il Trasporto Pubblico al Trasporto privato.

Una incapacità che attraversa tutti noi: dalle istituzioni ai cittadini. A volte mi sembra di essere con le mie proposte a sostegno del TP come un marziano sulla Terra, un marziano però piccolo e con scarse capacità di proporre alternative.

Intanto, come nel Signore degli Anelli, l'ombra del male di Mordor scende cupa sulla Terra in forma di PM10:

 

Un'auto per domarli, un distributore per trovarli,

un'auto per ghermirli e nel traffico incatenarli,

nella Terra dell'uomo dove il PM10 cupo scende ...e la CO2 sale!

 

Dov'è Frodo?

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