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Tre cose sul PUMS

1.

Penso che le città siano in stretta relazione con il loro hinterland, anzi gli spostamenti pendolari hanno ormai da tempo una dimensione regionale e non sono esclusivamente radiali ma anche periferici. C'è poi il turismo e le tante motivazioni per spostamenti occasionali come per esempio una visita medica all'ospedale di Valmontone. Qualcosa di più allegro? Un pranzo a Bracciano o Castel Gandolfo. Ci dobbiamo sempre inevitabilmente condannare all'uso insostenibile dell'auto?

Le linee metro andrebbero tutte possibilmente ampliate cercando scambi con linee ferroviarie regionali in punti periferici per alleggerire i nodi centrali come Termini.

La mia modesta visione è che occorre diminuire il numero delle auto in ingresso e uscita da Roma con punti scambio periferici ferro-ferro ma anche gomma-ferro intercettando le auto provenienti dalle autostrade e dalle strade consolari con il GRA funzionale a questo scambio. Rendendo più accessibile la città su scala regionale secondo me si limita il traffico urbano avvantaggiando il pendolarismo più interno. In sostanza credo che nel TP non ci debbano essere soluzioni di continuità o se preferite rotture di carico tra il TPL e TPR: l'uno è il respiro dell'altro.

2.

Un'altra mia convinzione è che occorre mettere nella testa della gente altri parametri nella scelta tra mezzo pubblico e privato. La cosa non può ridursi solo a confronti di tempo e di costi. Occorre considerare anche la quantità di CO2 e gli inquinanti che immettiamo nell'atmosfera, la sicurezza, la tranquillità e le minori preoccupazioni che teoricamente offrirebbero il TP.

Insomma a parità di tempo e costi, ma anche con tempi leggermente superiori o un tantino più disagevole andrebbe preferito, quando possibile, il TP se questo ci consente di immettere nell'atmosfera qualche chilo in meno di CO2. Anche nella mobilità restiamo sempre cittadini responsabili del nostro futuro.

3.

Il portale del PUMS non mi convince molto nell'accessibilità, ricerca, voti, mi sembra più funzionale addirittura quello del Piano Mobilità Lazio. Entrambi comunque mi sembrano contenitori WEB del malcontento dei cittadini con l'illusione che si stia partecipando a qualche cosa. Grandi svolte non le ho ancora viste sul piano del TP, né a livello urbano né a livello regionale. I numeri mi dicono che gli investimenti sono sempre prevalentemente su strade e autostrade a discapito del trasporto su ferro.

Anzi la situazione mi sembra in alcuni casi in netto peggioramento, basta guardare a quanto accaduto a Frosinone dove il Terminal bus per i comuni dell'hinterland che prima era attiguo e funzionale alla stazione ferroviaria è stato spostato a 500 metri di distanza con un percorso pedonale inesistente. Un colpo al cuore dell'integrazione ferro-gomma su cui si basa il TP e sul quale si spendono tante parole, ma non disperiamo, come con Mammasantissima tutto è nelle mani dei cittadini, nelle nostre risposte corali.

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