Roma è avvolta da una peste civile e morale, un disfacimento che manifesta i suoi maggiori sintomi nei servizi pubblici e nella qualità della vita urbana, alla quale non può sfuggire nessuno.
Come nel celebre, illuminante e ancor attuale racconto "La maschera della Morte Rossa" di E.A. Poe, anche chi si illude di potervi sfuggire rifugiandosi e richiudendosi tra le proprie ricchezze, in lussuosi appartamenti di prestigiosi quartieri, scoprirà amaramente e tragicamente che questa peste è già nel suo quartiere, alle porte della sua casa, se non già dentro di lui stesso.
"E il buio, il disfacimento, la Morte Rossa, dominarono indisturbati su tutto", o se preferite in un'altra traduzione e sostituendo "Morte Rossa" con "morte civile":
"E le tenebre, la rovina e la morte civile stabilirono su ogni cosa il loro eterno dominio" ...appunto ...nella città eterna.
L'antitodo?
Roma città aperta ... alla civiltà e alla sostenibilità.
Una rinascita civile che anteponga il bene comune agli interessi particolari, perché gli unici che possono salvare Roma sono i suoi cittadini. Una città in fondo è l'immagine e l'espressione della sua storia, ma a disegnarne il futuro sono i suoi cittadini nel presente.
I punti o le parole chiave per una rinascita?
Civiltà, vivibilità, decoro, sicurezza, sostenibilità
e riducendo:
Civiltà, vivibilità, sostenibilità
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