Pur non possedendo specifiche competenze il tema della mobilità e dei trasporti mi affascina da diversi anni soprattutto per la sua speciale caratteristica di essere al centro di un vasto intreccio di relazioni con tanti altri temi che determineranno la qualità della vita del nostro futuro: stili di vita, politica, investimenti pubblici e privati, infrastrutture, urbanistica, territorio, cambiamenti climatici, economia e turismo.
La questione centrale resta però, a mio avviso, quella del superamento dell'automobile privata, o quanto meno di una sua drastica riduzione, non solamente nelle aree urbane.
Non credo alla possibilità di un duplice e separato sviluppo tra il trasporto privato e quello pubblico, non c'è spazio per la coesistenza di entrambi su piani separati.
L'automobile dovrà integrarsi con il TP non in sostituzione ma in funzione di esso.
Nella mia visione (da ipovedente) la progettazione delle metropolitane non deve essere intesa come un modo per lasciare indisturbato il traffico veicolare di superficie consentendogli ingorghi, congestioni, produzione di inquinamento atmosferico e gas serra, ma al contrario dovrà essere accompagnata da pedonalizzazioni, linee tranviarie, filobus, corsie preferenziali, in un complessivo ridisegno delle città che dovrà passare da una progettazione in funzione dell'automobile ad una progettazione in funzione del cittadino. Dove c'è il ferro su sede propria non c'è la gomma ecco perché la Termini-Giardinetti deve essere non solo mantenuta ma sviluppata. Il ritornello della sua sovrapposizione alla metro C è una emerita stracazzata funzionale all'eterno dominio dell'automobile ed ad una società ... gasserrante!
Veniamo ora ad una serie di domande in riferimento al problema del superamento dell'automobile.
- Come porre tale problema, riguardo determinate categorie di cittadini, ad esempio le infermiere e madri, alle prese con il lavoro (con turni anche notturni o reperibilità), la scuola, i figli, la spesa, le vacanze con bagagli e animali al seguito? Come pensare di risolvere il problema in relazione anche alla sicurezza soprattutto serale e notturna? Son questi i tipici problemi che mantengono saldo il dominio dell'automobile.
- Un parco di auto elettriche a guida automatica e di proprietà pubblica, opportunamente dimensionato alla città, con sistemi di contabilizzazione chilometrica o forme di abbonamento attraverso chip card, affiancato e integrato ad un TP incentrato sul ferro con alti livelli di efficienza potrebbe essere un modello proponibile e sostenibile? O altrimenti quali ne sarebbero le criticità?
- In un parco auto privato urbano, senza criteri di limiti dimensionali e pertanto soggetto a congestionamento, il problema EROEI si porrebbe anche nell'ipotesi di esclusivo utilizzo di vetture elettriche?
- In termini ecoenergetici e di ecoefficienza si potrebbe affermare, magari con qualche forzatura, che il Trasporto privato sta al TP come il riscaldamento autonomo delle nostre case sta al riscaldamento centralizzato o meglio alla cogenerazione o microgenerazione?
Una riflessione: L'uomo sta rendendo invivibile il pianeta, ma nel contempo riesce a rendere invivibili anche alcune città: una di queste è Roma.
Scrivi commento