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Lettera aperta ai Verdi Grune Verc

I trasporti e la mobilità sono temi che seguo e nei quali riverso il mio impegno anche attraverso il mio sconosciuto sito http://turismosenzauto.jimdo.com/

 

Sappiamo che i trasporti nella modalità stradale e autostradale sono responsabili per almeno un terzo dei contributi antropici nell'effetto serra. Sulle strade e le autostrade si scaricano le disfunzioni e lo squilibrio della prevalenza di tale scelta modale nel trasporto sia delle merci che delle persone e si concretizzano i desideri dei molti cittadini di sfrecciare con l'ultimo modello di auto acquistato, traffico permettendo.

 Se sulla ferrovia Roma-Pescara si impiegano mediamente quattro ore mentre col bus sull'autostrada ne bastano due e mezza vuol dire che all'autostrada abbiamo dato e si continua a dare più importanxza che alla ferrovia e se poi continuiamo a ridurre la visione di questa ferrovia ad un problema locale e non a farne la chiave nazionale per aprire un discorso globale sul sistema dei trasporti in Italia allora vuol dire che rinunciamo ad una opportunità politica e tutti i discorsi sui cambiamenti climatici e sulla sostenibilità restano solo parole al vento, per di più inquinato.

 

Resto sempre più convinto che il modello economico operante, gli stili di vita scelti dai cittadini, i desideri indotti dal mercato, le discutibili scelte infrastrutturali che vengono realizzate con il sostegno della politica, la compresenza di ricchezza e povertà, la corruzione, l'inefficienza e le ingiustizie siano tutti elementi e temi strettamente intrecciati che formano il mosaico della nostra civiltà globale anche se sono presenti al suo interno le diverse sensibilità culturali e religiose. Le guerre e i cambiamenti climatici sono l'epilogo finale del prodotto globale della civiltà umana nel suo insieme. Un terrorista jihadista usa internet, lo smartphone e l'automobile per spostarsi, trasportare armi o anche come autobomba ma lo smartphone senza la rete mobile sarebbe inservibile, l'auto senza la rete autostradale sarebbe poco desiderabile, il kalasnikov senza le fabbriche o la vendita dei proiettili o delle stesse armi sarebbe inoffensivo o non esisterebbe affatto. Se non continuassimo a utilizzare e comprare il petrolio per la produzione di energia il califfato avrebbe molta minore influenza. Se i trasporti e la mobilità avvenissero nel mondo quasi esclusivamente con mezzi pubblici quali treni, tram, bus, o al più noleggiando vetture elettriche credo che certamente si potrebbe risolvere il problema dei cambiamenti climatici con minori costi economici e sociali e forse il mondo sarebbe anche più sicuro.

 

Ma il mondo è devastato da una sete di ricchezza e di dominio che moltiplica il carico antropico sulla Terra.

 

Riflettevo che se qualcosa di buono vogliamo che aumenti allora qualche altra cosa dovrà diminuire. In natura lo scambio avviene sempre tra un aumento ed una diminuzione come anche tra gli esseri umani nella distribuzione della ricchezza tra i ricchi ed i poveri. All'aumento delle virtù dovrà corrispondere una diminuzione dei vizi, ma spesso gli esseri umani sono incapaci di rinunciare a qualcosa (io per esempio ho rinunciato all'automobile) o di cambiare stili di vita e così continuiamo a collezionare fallimenti, ingiustizie, guerre, povertà, esodi, disastri ambientali su quella stessa Terra che resta sempre il "terreno comune" sul quale popoli e nazioni dovrebbero incontrarsi per trovare soluzioni comuni. Investimenti keynesiani sul territorio e le sue infrastrutture ferroviarie come anche una certa decrescita penso siano in molti paesi e in Italia le chiavi per aprire un mondo nuovo senz'altro più vivibile e sostenibile. Tornando all'Italia che è come è noto il paese più corrotto d'Europa aggiungo che Roma ne è la sua degna capitale. La corruzione mantiene e lega un sistema di complicità e connivenze che partendo dal basso a cominciare dal collega che si fa timbrare il cartellino e al quale non sappiamo opporci (perché visti come spie, traditori, rovinafamiglie e violatori di privacy) crea però quel sostrato popolare culturale sul quale poi trovano facile edificazione le sovrastrutture politico-istituzionali anch'esse corrotte generanti le note inefficienze e ingiustizie insieme ai danni che conosciamo, agli scandali che non fanno più notizia: vedasi Roma.

 

Il primo comandamento italiano? "Fatte li cazzi tua", così la visione ed il valore del bene comune vengono indeboliti. "Tu chiudi un occhio su di me ed io lo chiudo su di te": è così che l'Italia sta facendo i suoi passi in avanti. È così che molti dei suoi cittadini si comportano ed alla fine come diceva Totò: è la somma che fa il totale.

 

Spero che il Trentino e l'Alto Adige si salvino anche perché è li che di solito vengo a trascorro vacanze disintossicanti.

 

Un augurio di buon lavoro

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