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Scricchiolii dalla Metro C

"Informiamo i Signori viaggiatori che, causa un problema tecnico, il servizio è momentaneamente sospeso, ci scusiamo per il disagio". Questo il ripetuto annuncio rivolto questa mattina tra le ore 8,00 e le 8,30 agli utenti della metro C ed ai viaggiatori del treno fermo alla stazione di Teano affollato di studenti e lavoratori. Alla fine con l'annuncio tombale: "il servizio è fermo per tempi imprecisati, ci scusiamo ancora per il disagio" l'entusiasmo finalmente dilaga tra gli utenti, si udivano voci: "Questi hanno rotto il #####!", "uscite dalla metro, i tram sono a 200 metri sulla Prenestina!". Tutti sono scesi dal treno e incamminati in completa assenza di informazioni e servizi sostitutivi verso la Prenestina fino a raggiungere i tram che si sono visti assalire da un sovraccarico di utenti provenienti dalla metro C.

L'inizio delle Scuole non è cominciato con i migliori auspici per la Metro C. Sarà una coincidenza ma con l'aumentata affluenza questa metro mostra i primi cedimenti andando in tilt. Aggiungiamo per completezza d'informazione che la Metro C era già nota per il problema delle barriere architettoniche dovute alla "sorpresa" dello scalino tra la banchina e il pianale del treno. Meno noti i problemi delle barriere acustiche e visive. Nel primo caso gli altoparlanti sono spesso eccessivamente alti di volume, dando problemi, insieme a sibili fastidiosi e rumori vari, a chi ha subito traumi acustici (è il caso del sottoscritto) costringendo all'utilizzo dei tappi di cera. Faccio notare (pochi lo notano) che le ruote dei treni della metro di Parigi sono gommate proprio per offrire un maggior confort acustico (lì, sempre il sottoscritto già nel 2009, non ha avuto nessun problema di questo tipo), ci sono poi nel secondo caso difficoltà di orientamento per gli ipovedenti (sempre ed ancora il caso del sottoscritto, lo so, sono particolarmente fortunato ma comunque un "metro tester" d'eccezione). Su ammissione dello stesso personale, le scritte e le indicazioni non sono particolarmente visibili e leggibili. Certamente da una linea metro realizzata "in economia" non si poteva pretendere di più. Gli eccessivi, stratosferici costi sociali della metro C insieme ai lunghissimi tempi di realizzazione ed alle incertezze progettuali ripagano l'utenza a volte con disservizi da terzo mondo.

Un'altra bella pagina nella storia della mobilità di Roma.

 

C'è da chiedersi come la città affronterà il Giubileo "straordinario" visti i risultati non particolarmente brillanti nella gestione "ordinaria" della mobilità urbana.

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